lunedì 4 febbraio 2013

I GIARDINI DI PORTA VENEZIA

Usciamo presto, c'è il sole, finalmente a Milano c'è il sole e c'è anche un vento della madonnina ma se non piove e non c'è la nebbia bisogna uscire perchè alla bambina fa bene, dico sia al fidanza che a me stessa... magari a casa ci si riposava un pochino se si metteva la viola dentro la carrozzina ben coperta sul balcone! Ma la parola d'ordine è dinamismo soprattutto se c'è il fidanza che se no diventa la penisola del divano: dai dai usciamo.
Bambini, cani e runners affollano il parco: ok per i primi due, ma i runners appartengono a un mondo che non conosco,  godono della mia stima e della mia ammirazione, forse mi fanno anche un po' invidia per il coraggio e il temperamento, ma il loro mondo mi è proprio estraneo: io sogno scale mobili e marciapiedi a scorrimento come il nastro delle casse dell'esselunga e credo che nella lista delle cose da non fare in generale ma soprattutto la domenica mattina correre sarebbe a pari merito con pulire i bagni di san siro da sola dopo il derby e allevare ragni.


Il vento è gelido e forte e penso che forse sarebbe meglio tornare a casa ma i bambini si stanno moltiplicando a vista d'occhio e allora penso: vuoi proprio che tutti i genitori irresponsabili e incoscienti di milano si siano dati appuntamento qui, oggi, in questo momento? Calmo le mie paturnie (in realtà è solo timore che  mia madre scopra che l'ho portata fuori con questo vento) mettendo una coperta di lana e un plaid di pile sopra la viola che è già insaccata dentro la tuta termica sotto il copricarrozzina dentro la carrozzina: adesso sto meglio.

Colazione al Bar Bianco nei tavolini all'aperto: ce n'è solo uno al sole e c'è seduto un uomo che parla al cellulare e legge il giornale... il tavolo però è lungo e così, con rispettosa discrezione lo circondiamo, una catena umana intorno a lui (uomo, donna, carrozzina e cane al guinzaglio); lui non fa una piega e io azzardo una pressione psicologica tipo "sì, dai, guarda che ci stiamo anche noi qua... che la neonata ha bisogno di calore" ma lui non abbandona comunque la presa però ci lascia condividere l'unico posto al sole da seduti  di tutto il parco. In alcuni tavolini ci sono in ballo diverse sfide di scacchi tra personaggi più o meno singolari provenienti da ogni parte del mondo che se pensi alla geopolitica ti viene da ridere.

Da qui vediamo le lunghe code al trenino per bambini e alla giostra dei cavalli e poi ci sono anche quelli veri, i pony, con 5 euro fai il giro del parco.  
La nostra sosta dura poco, due cappucci e due brioches, perchè la dolce violetta a star ferma perde la pazienza e poi la biska ha già sufficientemente rotto i maroni al signore accanto a noi. Riprendiamo la passeggiata e sbuchiamo nell'area cani liberi che però per noi è off limits: l'adorata  cagna non torna se la lasciamo senza guinzaglio, lei va, va col primo che passa che le fa una carezza, si fa prendere da tutti tranne che da noi, e poi, col subbuglio ormonale in corso si monterebbe anche i pony.
Siamo fuori da due orette e mi accorgo che ai giardini di porta venezia hanno tutti gli occhiali da sole: io li cerco a giugno nella zona mare dell'armadio, di norma attorcigliati ai cordini del bikini e insabbiati, appena appena rigatini... in campagna gli occhiali da sole si mettono d'estate; devo assolutamente ricordarmi di procurarmene un paio perchè mi rendo conto che rappresenta uno stile di vita... venissi anche in pigiama con striature di rigurgito e peli di cane, con l'occhiale giusto sarei a posto.

Stiamo tornando verso casa quando incontriamo un mio vecchio amico di Walnut Grove che non vedevo da anni... probabilmente ci siamo riconosciuti  perchè eravamo gli unici due senza occhiali da sole; bello rivederlo e bello il suo sorriso e poi che soddisfazione incontrare qualcuno che conosco a Milano mentre sono col fidanza milanese che invece non ha "beccato" nessuno.

Adoro questi giardini: alberi altissimi, prati verdi, stagno con anatre, barettini per sosta caffè... in primavera danno il meglio di loro ma in tutte le stagioni  hanno qualcosa di speciale da offrire. Anche a Natale avevamo fatto un giretto quando c'erano bancarelle e pista di pattinaggio sul ghiaccio e la casetta di Babbo Natale per fare le foto coi bimbi o imbucare le letterine e c'era anche babbo natale in persona però non tutto il giorno (io dico, quando c'è si vede e ne approfitti ma se non c'è non si può mettere il cartello con scritto babbo natale riceve dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 18.000, sabato e domenica anche di mattina... non si può proprio)


I giardini di Porta Venezia, che poi ora si chiamano Indro Montanelli, fanno un po' pensare a Parigi e sono l'ideale per quattro passi con cagna e carrozzina (chiaramente per viverli al top devi avere gli occhiali da sole o venire in pony) 
Opera di MARY Kasurinen